mercoledì 30 maggio 2007

Percorso interdisciplinare: da Scopoli a Swift

Ecco l'ultimo dei percorsi interdisciplinari da noi elaborati. In questo filmato si parte da Giovanni Antonio Scopoli e si arriva a Jonathan Swift, attraversando la scienza e la storia...

martedì 29 maggio 2007

Percorso interdisciplinare: Golgi, la scienza al servizio della Libertà

Golgi, Carducci, Hugo, Whitman e Verdi: uno scienziato, un musicista e tre letterati cha hanno lavorato per la libertà, hanno dedicato la loro vita alla società, al loro Paese e hanno perseguito i loro ideali anche a costo dell'esilio.

Percorso interdisciplinare da Spallanzani a Kant

Ecco il primo percorso: da Spallanzani a Kant.
Un viaggio attraverso le ricerche di Spallanzani, passando per Napoli e raggiungendo la filosofia kantiana.

Percorsi interdisciplinari

I musei di Pavia vivono all'ombra dell'Università. Riportarli alla luce non è facile: fin dalle scuole superiori, i ragazzi dovrebbero imparare a conoscere le grandi personalità che hanno contribuito a rendere Pavia culla della cultura attraverso i secoli.
Per questo, abbiamo pensato di creare tre percorsi interdisciplinari che offrano uno sguardo d'insieme attraverso le varie discipline studiate alle scuole superiori: dalla scienza alla letteratura, dalla filosofia alla musica.

venerdì 25 maggio 2007

Orto Botanico - Scopoli


Orto Botanico
Originally uploaded by conoscereimusei

Giovanni Antonio Scopoli (1723-1788)
Dopo avere condotto i suoi studi ad Innsbruck esercitò la professione di medico a Cavalese, Trento, Idria (Slovenia) e si dedicò nel contempo a ricerche nel campo della botanica, della mineralogia e dell'entomologia. Fu in seguito chiamato a ricoprire la cattedra di Chimica e Botanica presso l’Università di Pavia. In questi anni fondò un Gabinetto di chimica, si dedicò all’accrescimento delle collezioni dell’Orto Botanico e collaborò al riordino del materiale del Museo di Storia Naturale, allora diretto da Lazzaro Spallanzani. Il difficile rapporto con quest’ultimo, dovuto a disaccordi personali e professionali (Scopoli fu un seguace del metodo classificatorio linneano, non apprezzato invece da Spallanzani), fu però per Scopoli causa di grandi amarezze e funestò i suoi ultimi anni.Tra le sue opere si ricordano la Flora Carniolica, e la Entomologia Carniolica, con la descrizione delle specie botaniche e degli insetti studiati durante i suoi viaggi e ordinate secondo i sistema linneano, gli Anni Historico-Naturales, scritti di mineralogia, cristallografia e micologia, opere originali e traduzioni ad uso dei suoi studenti, le Deliciae florae et faune Insubricae.

Orto Botanico

Martedì 22 Maggio abbiamo visitato l'Orto Botanico, situato in via S. Epifanio 14 e diretto dal Professor Francesco Sartori. E' stata un'occasione unica per conoscere alcune specie di piante provenienti da differenti parti del mondo.
Si possono osservare diverse specie arboree ed arbustiveoriginariamente in prevalenza esotiche, ma ora arricchito con diverse specie delle foreste dell'Italia boreale.Una sezione è dedicata ad una collezione di rose, ti molte tipologie differenti.
Inoltre, ricoprono particolare importanza le cosiddette "Serre Scopoliane", contenenti due sezioni differenti.E' inoltre presente un immenso platano attribuito a Scopoli (45 m di altezza, 7.30 m di circonferenza a 1 m dalla base).
Abbiamo quindi approfondito le nostre conoscenze attraverso gli studi di Giovanni Antonio Scopoli.
Ecco un video!



Museo di Storia Naturale - Spallanzani

Le numerose escursioni di Spallanzani, dall’Appennino a Como, dalla Liguria alla Francia, dalla Costa Adriatica alla Sicilia, danno a Spallanzani l’occasione di interessarsi alla fauna del mare, di dedicarsi alle osservazioni geologiche e mineralogiche, agli studi sul fenomeno elettrico della torpedine, alle osservazioni geofisiche e chimiche, agli studi sui fenomeni vulcanici. I viaggi risultano proficui per la raccolta di materiale per il Museo di Pavia. Durante il viaggio di studio in Svizzera, compiuto nel 1779, visita le Università e le molte collezioni di storia naturale di numerosi studiosi, mentre in quello a Costantinopoli, nell’agosto del 1785, compie studi sulla flora e sulla fauna delle località visitate, fa osservazioni meteorologiche, si interessa ai costumi e alla vita di quelle popolazioni. Durante il ritorno via terra raccoglie casse di minerali. Egli viene ricordato soprattutto per le sue ricerche dimostranti l’impossibilità della generazione spontanea, la digestione, la riproduzione e la fecondazione. Per queste ultime mostrò la necessità del contatto intimo del liquido seminale con l’uovo e giunse alla realizzazione della fecondazione artificiale. Non meno grandi furono le scoperte sulla respirazione dei tessuti, sull’azione del succo gastrico per la digestione degli alimenti e sui meccanismi della circolazione del sangue, e sulla presenza dei globuli bianchi nel sangue.

Museo di Storia Naturale - Spallanzani

Lazzaro Spallanzani (1729-1799)
Nato a Scandiano, veste, a otto anni, l’abito clericale. Spinto dal padre a studiare della giurisprudenza, nel 1749-1750 si iscrive alla facoltà di legge presso l’Università di Bologna. In seguito, però, riesce a superare la resistenza paterna e abbandona gli studi legali per dedicarsi a quelli naturalistici. Dal 1757 al 1762-1763 ottiene l’incarico per le lezioni di fisica e matematica all’Università Reggiana. Nel 1762, per confutare la teoria della generazione spontanea, inizia le ricerche sugli “animaletti infusori” e proprio questi studi sperimentali daranno l’avvio alla sua carriera scientifica, che sarà caratterizzata da innumerevoli viaggi, spostamenti, studi “sul campo”, proprio come suggerito nella sua “Picciola memoria relativa al modo con cui il Professore di Storia Naturale della Regia Università di Pavia suole combinare la parte sistematica della Scienza che insegna con lo spirito di osservazione”.

Museo di Storia Naturale

Lunedì 21 Maggio abbiamo visitato il Museo di Storia Naturale, situato in via Guffanti e diretto dalla Dottoressa Clementina Rovati. E' stata un'occasione per approfondire le nostre conoscenze relative al mondo animale attraverso gli studi di Lazzaro Spallanzani.
Ecco un video!


Museo della Tecnica Elettrica - Edison

Nel 1879, Edison presentò pubblicamente la prima lampada elettrica. Si dedicò poi al perfezionamento della dinamo per generare la corrente elettrica necessaria all'alimentazione dei nuovi dispositivi progettando, fra l'altro, la prima grande centrale elettrica della città di New York. Nel 1888, inventò il cinetoscopio, il primo apparecchio con cui era possibile realizzare filmati per rapida successione di singole immagini. Tra le sue ultime invenzioni si ricordano la batteria di accumulatori Edison, il mimeografo e un metodo telegrafico senza fili per comunicare con i treni in movimento. Allo scoppio della prima guerra mondiale progettò e costruì impianti per la produzione di benzene, fenolo e derivati dell'anilina. Osservò l'effetto termoelettrico, detto "effetto Edison-Richardson", che consiste nell'emissione di un flusso di elettroni da parte di un filamento riscaldato: le numerose applicazioni di questa scoperta nel campo dell'elettronica furono comprese solo molti anni dopo.

Museo della Tecnica Elettrica - Edison

Edison inventò uno strumento telegrafico a ripetizione per la trasmissione automatica dei messaggi. Nel 1876 aprì un piccolo laboratorio privato. Nell'ambito delle trasmissioni telegrafiche, estremamente significativa fu l'invenzione dei sistemi duplice e quadruplice che consentivano di trasmettere più messaggi contemporaneamente su una sola linea. Importante per lo sviluppo del telefono, inventato indipendentemente dall'italiano Antonio Meucci e dallo statunitense Alexander Graham Bell, fu il suo progetto del microfono a carbone. Nel 1877 annunciò l'invenzione del fonografo, apparecchio mediante il quale il suono poteva essere registrato meccanicamente.

Museo della Tecnica Elettrica - Edison

Thomas Alva Edison (1847-1931)
Nacque in Ohio e, a causa della povertà della famiglia, fu costretto ad abbandonare la scuola e ricevette una sommaria istruzione dalla madre. A soli 12 anni, iniziò a vendere giornali sui treni, dedicando il tempo libero ai suoi primi esperimenti con apparecchiature elettriche e meccaniche. Organizzò così un suo primitivo laboratorio a bordo di un vagone ma, a causa di un incendio da lui involontariamente provocato, venne licenziato. Successivamente, però, salvò il figlio del capostazione che stava per essere investito da un treno e si assicurò così la riconoscenza del padre, che gli permise di frequentare l'ufficio telegrafico della stazione. In seguito, mentre prestava servizio come telegrafista, inventò uno strumento telegrafico a ripetizione per la trasmissione automatica dei messaggi.

Museo della Tecnica Elettrica

Lunedì 14 Maggio abbiamo visitato il Museo della Tecnica Elettrica, situato in via Ferrata e diretto da Antonio Savino. Tra i personaggi che hanno fortemente contribuito allo sviluppo delle tecnologie elettriche troviamo Thomas Alva Edison.
Ecco il video che rappresenta il processo di generazione di una scarica elettrica.

Museo di Storia dell'Università - Volta

Volta si dedicò con particolare successo all'elettrostatica: fondamentali le sue ricerche sugli elettroscopi, che modificò in elettrometri; l'invenzione dell'elettroscopio condensatore e dell'"elettroforo perpetuo", la prima macchina elettrostatica ad induzione. Notevole fu anche l'interesse di Volta, riguardante "l'aria infiammabile delle paludi" e la respirabilità dell'aria, che lo portò alla costruzione della curiosa "pistola ad aria infiammabile" ed alla modifica degli eudiometri allora in uso. La maggior fama di Volta è legata all'invenzione della pila. Nel 1800 rese pubblica la realizzazione della pila a colonna e a corona di tazze. Nel 1801 a Parigi presentò le sue ricerche all'Accademia, alla presenza di Napoleone, riscuotendo un grande successo.

Museo di Storia dell'Università - Volta



Alessandro Volta (1745-1827)
Compì i primi studi in famiglia e li proseguì poi alla scuola dei Gesuiti e in seminario. La sua attività scientifica cominciò fuori dalle sedi istituzionali universitarie. Nel 1774 fu nominato reggente delle scuole pubbliche di Como e nel 1775 professore di Fisica sperimentale nel Ginnasio di Como. Nel 1778 gli fu offerta la cattedra di Fisica Sperimentale presso l'Università di Pavia e fu eletto Rettore nel 1785. Le sue lezioni furono molto popolari ed è inoltre per merito suo che la collezione di strumenti del gabinetto di Fisica venne ampliata, anche grazie agli acquisti che fece direttamente durante i suoi viaggi in Europa.

Museo di Storia dell'Università - Scarpa

Il nome di Scarpa si affermò come anatomico con la pubblicazione della sua prima nota "De structura fenestrae rotundae auris, et de tympano secundario". Seguirono le scoperte riguardanti il nervo accessorio spinale e le Tabulae nevrologicae ad illustrandam historiam, cardiacorum nervorum, noni nervorum cerebri, glossopharingei et pharingei del 1794.
Di grande rilievo fu la scoperta dei nervi del cuore.
Dal 1799 al 1804 si susseguirono sue fondamentali osservazioni, compiute anche comparativamente sugli animali, sulla struttura minuta delle ossa, sull’osteogenesi, accrescimento e riassorbimento. Rilevante è anche la scoperta del nervo naso-palatino.
Dal 1800 la sua attività si orientantò maggiormanete sulla chirurgia.
Trattando le ernie inguino-femorali e la legatura dell’arteria femorale nel terzo superiore di essa, Scarpa diede quella così precisa descrizione della regione che prese il nome di triangolo di Scarpa, e che fa parte ancor oggi della nomenclatura medica internazionale.

Museo di Storia dell'Università - Scarpa

Antonio Scarpa (1752 – 1832)
Laureato in Medicina e chirurgia all’Università di Padova, insegnò anatomia chirurgica all’Università di Modena, fino al suo traferimento a Pavia.
A Pavia gli fu assegnata la cattedra di anatomia umana e la direzione della Clinica Chirurgica.
Nel 1800 gli fu conferito il titolo di presidente del Gabinetto anatomico.

Museo di Storia dell'Università - Golgi

Il merito di Golgi è aver escogitato il metodo della reazione nera, mediante il quale potevano essere evidenziate le caratteristiche degli elementi del sistema nervoso.
L'oggetto della sua attività scientifica fu soprattutto l'anatomia fine del sistema nervoso centrale. I risultati dei suoi studi costituiscono una descrizione dettagliata della struttura del midollo spinale, del bulbo olfattivo, della corteccia cerebrale, del cervelletto. Queste ricerche gli valsero, nel 1906, l'assegnazione del premio Nobel. Dal 1886 al 1893, affrontando il problema della malaria, scopre e determina il ciclo di sviluppo monogamico del plasmodio della forma quartana e terzana della malaria, e l'efficacia dell'azione del chinino sui parassiti malarici nel primo stadio del loro sviluppo. L'opera di Golgi non si è limitata alla sola attività scientifica: in seguito alla sua nomina a Rettore dell'Università, infatti, si impegnò per la costruzione di molti nuovi edifici universitari.

Museo della Storia dell'Università - Golgi

Camillo Golgi (1843-1926)
Laureato in medicina e chirurgia a Pavia nel 1865 e poi docente di Istologia e di Patologia Generale nella medesima università, rivolge i suoi studi all' anatomia con ricerche principalmente di carattere istologico. Le sue ricerche gli valsero, nel 1906, l'assegnazione del premio Nobel.

Museo per la Storia dell'Università

Giovedì 10 Maggio abbiamo visitato il Museo per la Storia dell'Università, situato in Strada Nuova e diretto dal Professor Alberto Calligaro. Questa visita è stata un modo per entrare in contatto con il sistema museale della nostra Università (http://ppp.unipv.it/musei/index.htm) e per conoscere tre grandi personaggi che hanno contribuito al prestigio dell'Ateneo pavese: Camillo Golgi, Antonio Scarpa e Alessandro Volta.
Ecco due video della visita.

Museo di Numismatica


Museo di Numismatica
Originally uploaded by conoscereimusei

Nel periodo longobardo in cui Pavia diventa capitale, le origini del potere sono definitivamente poste su base militare; questa società guerriera considera la moneta in primo luogo come espressione di ricchezza che va ostentata, come fosse un monile. Intorno alla fine del VII secolo d.C., con Pertarito e soprattutto Cuniperto, il popolo longobardo trova una nuova espressione di unità e di identità politica e culturale nell'emissione di una moneta d'oro con l'immagine del patrono San Michele, qui esposta.

martedì 22 maggio 2007

Benvenuti!

Benvenuti nel nostro blog!
Vorremmo farvi conoscere i protagonisti della storia di Pavia attraverso una visita guidata di alcuni musei dell'Università.
Vi invitiamo a lasciare i vostri commenti e ad arricchire questo spazio insieme a noi!
Claudia, Silvia e Valentina